dal 01 al 21 agosto 2011
| Spazio espositivo: | Centro d’Accoglienza Turistica Stop & Go Comune di PALENA (CH), Corso Umberto I° Tel.:0872 918951, fax 0872 918044, mobile: 339 8629165 |
| Titolo: | “GENIUS LOCI dipinti e pastelli di Morena Antonucci” |
| ORARIO: | 10,00 – 13,00 17,00 – 20,00 (Centro Accoglienza Turistica) |
INGRESSO: Libero
Orario Vernissage: ore 17,30, presso Centro d’Accoglienza Turistica di Palena (Ch)
Riferimenti: www.facebook.com/morenaantonucci.parcomajellaarte
CATALOGO: “Proiezioni sostenibili”, Ianieri edizioni, 2006 (distribuzione gratuita)
PATROCINI: Comune di Palena (Ch)
UFFICIO STAMPA: Associazione Culturale DiAdeArte
CURATORE: Dott. Vittorio Di Salvatore
ARTISTA: Morena Antonucci
Profilo critico
La “reggia azzurra” di Morena Antonucci
(…) Così, a motivare il lavoro di Morena Antonucci è in primo luogo la natura intatta e carica di valenze sacrali delle pendici della Majella: le acque, ma soprattutto le pietre, le rocce, le loro fratture e fenditure, che sembrano racchiudere lo spirito primigenio di una stirpe e di una terra.
E, tra le rocce, quasi mimetizzata tra di esse, o, meglio, quasi da esse espressa, si delinea una presenza che agli occhi di Morena Antonucci, si carica di una particolarissima, molteplice valenza simbolica: è il lupo italico, che effettivamente la pittrice ha potuto incontrare nei dintorni di Colledimacine. Il lupo che in passato fu eretto a emblema dell’atavico terrore delle genti contadine nei confronti di tutto ciò che è misterioso, solitario e fieramente indipendente, così da entrare, con un ruolo determinante, perfino in tante fiabe e leggende. E se, in passato, il lupo affamato fu il grande nemico di greggi e bestiame, oggi esso ci appare piuttosto in veste di vittima, di animale braccato e minacciato, ma pur sempre indocile e mai addomesticato.
Il lupo (…) assurge dunque al rango di una sorta di presenza ctonia, di una voce ancestrale che richiama l’uomo contemporaneo alla realtà profonda e mai cancellata del mito.
Pittrice di istinto e di passione, Morena Antonucci dispiega una forza gestuale che trova conferma e supporto in scelte cromatiche (…). (Con) Colori forti, squillanti, spesso di puro pigmento: blu, in primo luogo, e rossi e verdi. E, accanto a questi, un contorno di colori più tenui, più pacati: di azzurri, di celesti, di rosa.
Anche la tecnica praticata induce nella pittura di Morena Antonucci una differenziazione linguistica: se l’impiego del colore acrilico si risolve in lei in attitudine gestuale e decisa, in composizioni elaborate e attentamente calibrate, l’uso del pastello evoca, invece, una sensazione di spontaneità, di freschezza sorgiva, di respiro lieve e pausato.
E perché tutti, anche i maestri più grandi, hanno i loro referenti, è lecito chiedersi quali siano quelli della nostra artista. Certo un ruolo molto importante nella sua fase formativa dovette svolgerlo il Futurismo della prima ondata, quella più originale e innovativa; grazie alla possibilità di accostare direttamente, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna, opere memorabili di Balla e, soprattutto, di Boccioni. I futuristi la influenzarono con il prepotente dinamismo, la carica energetica, la valenza perentoria del colore.
E poi certo ebbe il suo peso la Transavanguardia, con la sua riproposizione del linguaggio pittorico nel corso degli anni Ottanta, in un contesto culturalmente egemonizzato allora dalle tendenze concettuali e poveristiche. Ma un nome s’impone sopra tutti gli altri, ed è quello di Ennio Calabria. Per Antonucci non si tratta soltanto di un sicuro punto di riferimento artistico; ma altresì di un cordiale sodalizio: un’amicizia nata dalla pittura.
Molti sono i motivi di affinità tra l’attività pittorica del maestro romano e quello di Morena Antonucci: la carica energetica, la valenza dinamica della composizione, il rilievo dell’apporto psicologico, ma soprattutto la conclusiva fedeltà all’immagine pittorica intesa non come opzione restaurativa, ma come esito di un processo culturale, che non prescinde ma anzi fa proprio quanto elaborato nel corso della seconda metà del secolo scorso, a cominciare dalle suggestioni indotte dalla vicenda dell’Informale, specificatamente da quello italiano.
Tuttavia (…) occorre formulare un discrimine: il mondo pittorico di Morena Antonucci è del tutto autonomo e personale, oltretutto definitosi cronologicamente nelle sue linee essenziali già da un ventennio, ossia molto prima della conoscenza del maestro romano.
Senza dire, ad esempio, che la componente più espressamente figurale di Antonucci aderisce ad una risoluzione formale di una compiutezza del tutto estranea alla poetica di Calabria.
Da parte sua, Morena Antonucci si rivolge a questa terra d’Abruzzo teatino con attitudine, ad un tempo, intrepida e commossa (…).
Carlo Fabrizio Carli
2006, Proiezioni sostenibili, Ianieri Editore, Pescara
Si Ringrazia per la segnalazione dell'evento il Dott. Vittorio Di Salvatore